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Museo Archeologico Nazionale di Napoli

Fa parte di: Collezione Farnese

Musei e Gallerie

A pagamento

Accessibilità a persone con disabilità

Contatti

Indirizzo: 80135 Piazza Museo, 19

Telefono: 081.4422111

Sito web: http://www.museoarcheologiconapoli.it/it/

Informazioni utili :

Costo biglietto: 10.0

Altre informazioni: Orario d'ingresso: da lunedì a domenica 09:00-19:30, prenotazione consigliata

La nascita del Museo Archeologico Nazionale di Napoli si inserisce nelle vicende politiche e dinastiche che nel 1734 portarono Carlo di Borbone sul trono di Napoli. Carlo e sua moglie Maria Amalia di Sassonia appartenevano a famiglie in cui era tradizione il collezionismo di antichità; Carlo era figlio di Elisabetta Farnese, dalla quale aveva ereditato una delle più importanti collezioni di antichità e opere d’arte all’epoca esistenti. Il sovrano concepì il progetto di trasferire da Roma e da Parma a Napoli l’intera collezione materna, nell’intento di creare un “Museo Farnesiano” che avrebbe costituito un grande polo di attività artistiche e culturali. Tale impresa fu però portata a compimento solo da suo figlio, Ferdinando IV, che fece trasportare le collezioni Farnese nel Palazzo dei Regi Studi, attuale sede del Museo, ampliandolo e adeguandolo alla nuova finzione espositiva. Le energie di Carlo furono invece presto distolte dalla fortunata epopea degli scavi delle città vesuviane, che consentì un rapido affluire nelle collezioni del re di pitture, statue in bronzo e in marmo, mosaici, oggetti di vita quotidiana, armi, gemme e monili. In un primo momento raccolte nell’Herculanense Museum voluto dal re nel Palazzo Reale di Portici, questi materiali sono in seguito confluiti nel Museo di Napoli e ne costituiscono uno dei nuclei più consistenti. L’atrio del Museoospita, ad esempio, le statue di imperatori provenienti dagli scavi effettuati durante il regno di Carlo nel teatro e nell’edificio allora noto come “Basilica”, in cui si tende ora a riconoscere un edificio destinato al culto imperiale (Augusteum). Dagli stessi scavi provengono i celebri dipinti che raffigurano Teseo trionfatore del Minotauro, Ercole e Telefo, Achille e il centauro Chirone e Marsia e Olimpo, che furono staccati dalle pareti e ridotti a quadri. Un’intera sala, tra le più note e amate dal pubblico del Museo, è dedicata alle sculture che decoravano la Villa dei Papiri., Il Museo Archeologico Nazionale di Napoli è uno tra i più antichi e pregevoli al mondo per la ricchezza del patrimonio conservato. L’edificio fu costruito nel 1585 per volere del viceré spagnolo Pedro Girón, per ospitare le Scuderie Vicereali e fu poi sede dell’Università dal 1616 fino al 1777. Dal 1806 è stato destinato alla funzione museale, accogliendo reperti archeologici provenienti da Pompei, Ercolano ed altri scavi archeologici del Mezzogiorno., Il Museo Archeologico Nazionale di Napoli è tra i più antichi e importanti al mondo per ricchezza e unicità del patrimonio posseduto. La formazione delle sue collezioni è legata alla figura di Carlo di Borbone, re di Napoli dal 1734, che promosse l’esplorazione delle antiche città sepolte dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. e realizzò in città un Museo Farnesiano, trasferendovi da Roma e Parma parte della collezione ereditata dalla madre Elisabetta Farnese. Si deve al figlio Ferdinando IV, succedutogli nel 1759, il progetto di riunire nell’attuale edificio, sorto alla fine del 1500 come cavallerizza e dal 1616 al 1777 sede dell’Università, la Collezione Farnese e la raccolta di reperti vesuviani già esposta nel Museo Ercolanese nella Reggia di Portici. Dal 1777 l’edificio fu interessato da una lunga fase di lavori di ampliamento affidati agli architetti F. Fuga e P. Schiantarelli, ma i primi allestimenti furono realizzati nel decennio della dominazione francese (1806-1815). Con il ritorno dei Borbone a Napoli nel 1816, il Palazzo assunse la denominazione di Real Museo Borbonico, concepito come museo universale. Il Museo, divenuto Nazionale nel 1860, andò arricchendosi con l’acquisizione di reperti provenienti dagli scavi nei siti della Campania e dell’Italia Meridionale e da collezioni private, divenendo esclusivamente Archeologico dopo il trasferimento della Pinacoteca a Capodimonte nel 1957. Attualmente il Museo espone circa 18000 opere afferenti alle collezioni Farnesiane e vesuviane, cui si aggiungono quelle comprese nelle sezioni Egizia, Epigrafica, Campania Romana, Numismatica, Magna Grecia, Preistoria e Protostoria, Isola d’Ischia, Piana Campana.

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