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L'abitazione è posta lungo il cardo IV, di fronte all'ingresso della sezione femminile delle Terme del Foro ed ha un'estensione totale di circa duecento metri quadrati, con un impianto che segue il classico schema delle case romane. Superato il portale d'ingresso, si accede alle fauci: queste presentano pareti con zoccolatura in rosso e resti di affreschi in secondo stile e pavimentazione in opera cementizia, interrotta in alcuni punti dove correvano delle tubature in piombo; sulla parete sinistra delle fauci, un'apertura, consente l'ingresso alla cucina, la quale, oltre ad essere illuminata da due finestre, ospitava un focolare ed una latrina. L'atrio presenta al centro un impluvium rivestito in marmo, scarsi resti di decorazioni parietali ed un larario nel quale sono state ritrovate due lastre in marmo, dipinte in rosso secondo la tecnica dei monocromi, di cui una riportante la firma di Alessandro di Atene, lo stesso che ha realizzato le Giocatrici di astragali, custodito al museo archeologico nazionale di Napoli e che potrebbe proveniente dalla stessa casa: intorno all'atrio si aprono diversi cubicoli che hanno perso quasi del tutto le loro pitture, in particolar modo raffiguranti elementi vegetali, animali e figure femminili, tipici del quarto stile; quelli che sorgono lungo il lato sud inoltre dovevano essere utilizzati come depositi della bottega e uno conserva i resti di una colonna, mentre l'altro è privo di adornamenti. Il triclinio estivo, concepito sia come pozzo di luce che come giardino, presenta al centro una vasca in marmo e sul fondo un ninfeo con tre nicchie, di cui quella centrale a fondo semisferico e le due laterali a fondo triangolare, con all'interno una colonnina di marmo cipollino come appoggi per lucerne: il ninfeo è decorato a mosaici in pasta vitrea che riproduce scene floreali e di caccia, tra cui un cane che insegue un cervo ed i bordi abbelliti con conchiglie; sulle nicchie inoltre è posto un serbatoio che alimentava le fontane dell'ambiente, realizzato in cocciopesto e decorato con alcune maschere in terracotta tra cui un Sileno. Il resto del triclinio estivo è affrescato con pitture che tendono a riprodurre un giardino con piante, uccelli, animali, tralci, coppe e labrum, oltre a grandi spazi in intonaco bianco: in particolare la parete est è stata rifatta intorno al 70, durante un processo di abbellimento della stanza, con l'aggiunta di un mosaico, sempre in pasta vitrea, raffigurante Nettuno e Anfitrite; un piccolo spazio nei pressi del ninfeo era utilizzato dall'orchestra per l'intrattenimento durante le feste, mentre in alcuni punti è possibile notare i segni di tre letti triclinari.
Progetto: ARCCA - ARchitettura della Conoscenza CAmpana - ECOSISTEMA DIGITALE PER LA CULTURA