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Nel quartiere meridionale della città di Elea-Velia, nell’Insula II, è ubicato un imponente complesso monumentale. La struttura, per estensione e impegno architettonico, costituì uno degli edifici più importanti della città romana. La sua destinazione d’uso, certamente pubblica, è stata oggetto di numerose ipotesi interpretative. Diversi elementi, fra cui spicca un ricco apparato scultoreo, inducono ad identificare il complesso come la sede rappresentativa di un collegio, forse legato alla secolare tradizione medica radicata nella città eleate.
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Il complesso dell’Insula II si compone di due settori, fra loro comunicanti. L’ingresso, posto sul lato orientale, presentava una scalinata monumentale che dava accesso a un cortile porticato su tre lati, chiuso all’esterno da due coppie di botteghe (tabernae). Nella parte posteriore, un portico ipogeo correva intorno a un’area scoperta sopraelevata, sistemata a giardino. Il criptoportico era coperto da una volta a botte in opera cementizia, ed illuminato da finestre che si aprivano sul giardino.
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Dagli scavi dell’Insula II proviene un cospicuo apparato scultoreo, composto da una trentina di pezzi. Fra questi, erme iscritte, ritratti della famiglia giulio-claudia, filosofi, teste e statue di divinità, personaggi maschili laureati, togati e statue femminili. Il materiale è cronologicamente omogeneo, compreso l’età augustea e il I sec. d.C. Non è chiaro se in origine l’intero corredo fosse collocato nel complesso, oppure se alcuni frammenti siano giunti nell’Insula II a seguito di fenomeni franosi.
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Nel corpus di sculture rinvenute nel complesso dell’Insula II, una decina di ritratti sono stati identificati con alcuni componenti della dinastia giulio-claudia. Fra questi, Gaio e Lucio Cesare, Agrippa Postumo e Giulia minore, nipoti di Augusto. Nel ciclo figurano diverse donne della gens: Livia, Ottavia minore, Antonia minore e Agrippina minore. Completano la serie Druso minore e un ritratto di problematica identificazione, forse Marcello, Druso Maggiore o lo stesso Augusto.
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L’esistenza di una tradizione medica ad Elea-Velia è provata in età romana da tre iscrizioni greche su sculture onorarie dall’Insula II, tutte databili nel I sec. d.C. Le epigrafi menzionano tre personaggi accomunati dal nome Oùlis, definiti medici (iatròi) e phòlarchoi, termine forse indicante una carica onoraria all’interno della corporazione medica. Il nome Oùlis rimanda allo specifico appellativo di un Apollo guaritore, Oùlios.
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In una lettera del 20 luglio del 44 a.C. all’amico Trebazio, Cicerone fa esplicito riferimento alla presenza di un medico a Velia, tappa del suo viaggio verso la Grecia. Sesto Fadio, questo il suo nome, viene ricordato come medico allievo di Nicone, di origine greca, forse legato alla scuola medica eleate. Un’iscrizione onoraria latina, inoltre, riporta il nome di Valerio Cepilio in veste di “phòlarchos”, sebbene non medico, diversamente dai tre Oùlis.
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Nei primi anni Sessanta, negli scavi nell’Insula II fu rinvenuta un’importante stele iscritta, purtroppo acefala, recante il nome di Parmenide. Ad oggi, l’epigrafe è l’unica testimonianza relativa al grande filosofo eleate proveniente dalla città. Qualche anno più tardi, dagli scavi emerse un ritratto, ritenuto pertinente alla stele, e quindi interpretato come l’effigie del filosofo. La testa, databile nel I sec. d.C., fu attaccata alla stele, ma l’effettiva pertinenza dei due pezzi è ancora in discussione.
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Nel nucleo di sculture rinvenute nell’Insula II figurano anche alcune immagini di divinità legate alla tradizione medica. Una testa in marmo del II sec. d.C., raffigurante un giovane con la bocca dischiusa, è stata interpretata come un Apollo Oùlios, ovvero “sanatore”. Un’altra statua rappresenta Asclepio, appoggiato a un bastone, ed è databile alla prima metà del I sec. a.C. Dai dintorni, infine, proviene una terza statua, acefala, in cui sulla base del ricco panneggio si è proposto di identificare Igea, figlia del dio, opera datata nel I sec. d.C.
Il complesso monumentale
Il materiale scultoreo
Il ciclo giulio-claudio
La tradizione medica ad Elea-Velia
Medici a Velia nelle fonti
I filosofi
Le divinità e la medicina
Progetto: ARCCA - ARchitettura della Conoscenza CAmpana - ECOSISTEMA DIGITALE PER LA CULTURA