A ‘nnammurata mia

Iniziamo a registrare le voci e a ribaltare l’architettura sonica nell’identica data di “Mizuzzina”. È il 6 aprile 2021. Annotiamo delle percezioni minimal, glitch, tribal, dilatando le atmosfere e alterando il recitato vocale. L’idea è una interpretazione con pronuncia diritta e effetti reverse. ‘A ‘nnammurata mia | aim atarummana’ a’.

Lello mi racconta che a causa dell’operazione all’intestino colon ora non mangia più come prima. Il pane è una rinuncia. Ed esclama una meraviglia: a pochi metri da casa sua c’è una panetteria: Peter Pane. Un genio!

È Tonia, una volta rientrato a casa per cena, che riascoltando la versione demo ancora fragrante mi suggerisce di ridurre le ripetizioni del verso “anema e core”. Per renderla più dance. Ha ragione lei. Funziona. Intanto proprio lei sta ideando il concept grafico di Totò Poetry Culture, gli adesivi, i segnalibri, e l’artwork per la copertina del vinile a tiratura limitata in 100 copie.

Questa è probabilmente la poesia più breve tra quelle composte da Antonio de Curtis che noi scegliamo per l’esperimento elettronico. Lavoriamo sulla scomposizione pressappoco olofonica delle voci, su una successione armonica, sulle ripetizioni dinamiche, su campanelli sonici, noise, insert vocali, pulsazioni, sul raddoppio di voci femminili evocative. Siccome amo assai il triangolo, e rispetto profondamente chi lo suona nelle orchestre, chiedo a monsieur Tramma il miracolo di inserirlo in un paio di episodi. Poi invertiamo le sillabe recitate del titolo. Incidendole direttamente al contrario. Stop.

Courtesy Gianni Valentino