“ … nessuna parola già detta andrebbe abbandonata mai, in teatro. Nessun movimento, nessun gesto, nessun respiro, già vissuti, dovrebbero venir considerati finiti, de-finiti, esautorati. Morti.
Il nomadismo della ricerca, lo spostamento continuo del limite attraverso i suoi territori, non dovrebbe essere disgiunto mai dal rassicurante, naturale, portarsi appresso sempre le proprie cose, il proprio passato, le proprie masserizie, ideologiche e grammaticali.” Enzo Moscato
Oltre quarant’ anni di teatro scritto e interpretato all’insegna di una galassia, febbrile e caotica, di lingue e d’invenzioni sceniche che ha, sin dall’inizio, attirato su di sé l’interesse, lo studio, la curiosità del pubblico e della critica, nazionali e non, costellando un percorso artistico tra i più originali e anomali del panorama teatrale italiano, fitto di numerosi e prestigiosi premi o riconoscimenti legati al settore: Premio Riccione/Ater per il Teatro 1985, Premio IDI 1988, Premio UBU per il Teatro 1988 e 1994, Premio della Critica 1991, Biglietto d’Oro AGIS 1991, Premio Internazionale di Radiofonia del Festival di Ostankino (Russia) 1994, Premio “ Viviani “ a Benevento Città Spettacolo 2002, Premio “ Annibale Ruccello “ a Positano 2003 e Premio Franco Carmelo Greco a Caserta 2004, Premio ‘Pulcinellamente 2008’, Premio Poerio-Imbriani 2013, Premio Napoli Cultura 2013, Premio Ubu 2018 alla carriera, ecc... Gran parte di questo teatro (composto di drammi, commedie, monologhi, atti unici lirici, rapsodie, frammenti) dal lavoro di esordio “Scannasurice” (del 1980/82) fino a “Sull’ordine e il disordine dell’ex macello pubblico” (2001), dedicato alla Rivoluzione napoletana del 1799, si trova in parte edito nei seguenti volumi: “L’ Angelico Bestiario” (Ubu-Libri, 1991); “Quadrilogia di Santarcangelo” (Ubu-Libri, 1999); “Occhi gettati & Altri Racconti” (Ubu-Libri, 2003), “Orfani Veleni” (Ubu-Libri 2007). Ha, inoltre, liberamente tradotto in italiano, per la scena: “L’ Arancia Meccanica” di A. Burgess, “L’Ubu Re” di A. Jarry, “I Drammi Marini” di E. O’Neill, “Tartufo o l’impostore” di Molière, “La conferenza aux Vieux Colombier” di A. Artaud, “Chantecler” di E. Rostand, “Carmen” dall’ opera di G. Bizet, ecc... Al suo attivo anche cinque cd, come chansonnier/rivisitatore dell’universo canoro partenopeo e non: “Embargos” (1994), “Cantà” (2001), “Hotel de l’univers” (2005), “Toledo Suite” (2011), “Modo Minore “(2019). Gli ultimi lavori sono (2002) “Kinder-Traum Seminar”, seminario sui bambini in sogno, dedicato alla Memoria Collettiva dell’ Olocausto - (2003) “Hotel de l’ Univers”, rècit-chantant, dedicato alla musica del cinema - (2005) “L’ Opera Segreta”, omaggio all’ universo poetico-espressivo della Ortese - (2007) “ Le Doglianze per gli attori a Maschera”, libero omaggio a carlo Goldoni - (2008) ” Magnificenza del terrore “, omaggio scenico ad Antonin Artaud, a 60 anni dalla morte – (2009) Piece noire (premio Riccione 1985) – (2016) “Modo Minore”, recital colto-popolare – (2017) ‘Raccogliere & Bruciare’, traduzione e assemblamento per la messa in scena di passaggi poetici liberamente ispirati all’ ‘’Antologia di Spoon River’ di Edgar Lee Masters - (2019) ‘Ronda degli ammoniti’, nuovo testo che affronta il tema della condizione del bambino e dell’adulto prendendo spunto da una lontanissima, oramai quasi mitica, vicenda di cronaca – (2020) ‘Festa al celeste e nubile santuario’, testo che appartiene al repertorio del drammaturgo (1983), visione di una Napoli viscerale, misera, in un vicolo come tanti, in un basso scuro sopravvivono tre sorelle “signorine” e misticamente deliranti. Per il cinema, invece, ha finora lavorato, come attore, per Mario Martone in “Morte di un matematico napoletano” (1992), per Pappi Corsicato in “Libera” (1993), per Raoul Ruiz in “Le voyage clandestin” ovvero “Vite di santi e di peccatori” (1994), per Stefano Incerti ne “Il Verificatore (1995), per Antonietta De Lillo in “Racconti di Vittoria” (1995) e in “Maruzzella” frammento de “I Vesuviani” (1997), per Pasquale Marrazzo in “Malemare” (1997), “Il Resto di Niente “ (2002) di Antonietta De Lillo, “ Mater Natura “ opera prima di Massimo Andrei (2003), “ Il giovane favoloso “ di Mario Martone (2014).
Negli ultimi anni svolge seminari, laboratori sulla scrittura teatrale presso l’Università di Fisciano (SA), l’Istituto Suor Orsola Benincasa di Napoli e presso il Centro Studi sul Teatro Meridionale, Napoletano ed Europeo di Napoli; dal 2003 al 2006 è nel Comitato per la direzione artistica del Teatro Mercadante di Napoli, mentre nel triennio 2007-2009 è stato il direttore artistico del Festival Benevento Città Spettacolo.