Roberto Leydi - Sona
Etno-folk
Il ricco panorama delle musiche tradizionali in Campania, dalle storiche registrazioni sul campo fino alle più significative esperienze dei giorni nostri
Dai riti penitenziali della Settimana Santa in Campania alla tammurriata nei suoi vari stili areali. Un variegato repertorio sonoro capace di restituire i suoni e le tradizioni musicali più autentiche della nostra terra, attraverso diversi supporti sonori che coprono l’arco di un intero secolo
Roberto Leydi
Di origini piemontesi, viene considerato con D. Carpitella il fondatore della moderna etnomusicologia italiana. Egli ebbe, però, una formazione assai variegata e non accademica, aveva studiato giurisprudenza senza giungere alla laurea. Fu critico musicale dell’Avanti! e dal 1957 al 1972 scrisse per L’Europeo. Il suo interesse si rivolse prima alla musica contemporanea e al jazz, e solo dagli anni ’50, anche dopo aver sposato la cantante Sandra Mantovani, iniziò a occuparsi in modo sistematico delle tradizioni musicali europee e, soprattutto, italiane. Dal 1972 fu prima professore incaricato e poi dal 1980 ordinario di etnomusicologia all’Università di Bologna.
Courtesy Pasquale Scialò
Le sue ricerche sulla musica popolare si svolsero prevalentemente sul territorio nazionale, a partire dai repertori del nord Italia, in particolare Lombardia ed Emilia Romagna. Ma importantissime sono anche le sue ricerche al sud: sulle zampogne nell’Italia centro-meridionale, sui cantastorie e gli strumenti musicali in Sicilia. Condusse, poi, importanti campagne di ricerca anche in Grecia (soprattutto a Creta), in Marocco, in Francia, in Spagna, in Scozia e nei territori dell’ex Jugoslavia come Macedonia e Croazia. Il suo prezioso archivio contenente bobine audio, video, foto e strumenti, è conservato presso il Centro di Dialettologia di Bellinzona in Svizzera.
Tra i suoi principali studi ricordiamo il Dizionario della musica popolare europea, scritto in collaborazione con S. Mantovani (1970), Canti popolari italiani (1973) e L'altra musica (1991). Nel 1972 pubblicò un volume dedicato a Il folk music revival, movimento di cui era stato tra i promotori in Italia alla fine degli anni ‘50. Aveva fondato anche l'etichetta discografica Albatros, pubblicando nel 1970-71 un’antologia in tre dischi di musiche tradizionali raccolte sul territorio nazionale dal titolo Italia. Importanti pubblicazioni furono, infine, da lui dedicate all'organologia degli strumenti popolari italiani e alla musica liturgica di tradizione orale.