Guglielmo Guglielmi - Sona
Jazz
L’identikit della musica jazz, blues e rock campana: dallo sbarco degli alleati che portano con sé dischi e orchestre alle contaminazioni con la tradizione napoletana
Dal colpo di fulmine propiziato dallo sbarco degli Alleati americani a Salerno nel 1943, alla febbre del jazz diffusa da radio, orchestre e V-disc. Dalle esperienze degli artisti avvezzi al varietà e alla canzone napoletana, passando per la rivoluzione carosoniana e per le rassegne dedicate alla musica afroamericana, si forma una generazione di musicisti dallo stile inconfondibile
Guglielmo Guglielmi
Guglielmo Guglielmi, classe 1958, pianista jazz salernitano, musicista, insegnante figlio di Achille Guglielmi, dal quale ha ereditato la passione per il jazz portando avanti, da professionista, la passione del padre. A 18 anni, il pianista si trasferisce a Napoli dove frequenta i corsi di Medicina e Chirurgia.
Courtesy Carlo Pecoraro
Tuttavia, a partire dal 1985 entra a pieno titolo come tastierista nella formazione di James Senese, i Napoli Centrale. Negli stessi anni collabora alla realizzazione di “Requiem in memoria di Pier Paolo Pasolini”, il concerto che viene presentato al “Teatro La Fenice” di Venezia e al “Teatro San Carlo” di Napoli.
Negli anni ’90 Guglielmo Guglielmi suona con Tullio De Piscopo e, poi, con Tony Esposito, Giorgio Prezioso e Joy Salinas. Dopo otto anni fonda “Bodies and Soul” con Alfonso e Dario Deidda. Invece, con Paolo Pelella fonda il “Soul On Jazz Quartet” e, infine, il Trio di Salerno.
Scopri gli approfondimenti correlati
Musica americana e canzone napoletana
Dal primo incontro tra canzone napoletana e i ritmi afro-americani al reciproco rispetto.
SCOPRI