null Parco Archeologico di Paestum e Velia

Parco Archeologico di Paestum e Velia

ll Parco Archeologico di Paestum e Velia, iscritto dal 1998 nella lista del patrimonio mondiale UNESCO, è un ente dotato di autonomia speciale ai sensi del D.M. n. 44 del 23 gennaio 2016. Attraverso scavi, ricerche, mostre, restauri e laboratori di didattica, si impegna a tutelare, valorizzare e comunicare ai cittadini di tutto il mondo la storia millenaria di due importanti poleis magno-greche. Il Parco ha competenza territoriale sul Museo Archeologico Nazionale e sull’area archeologica di Paestum, sul Museo Narrante di Hera Argiva alla foce del Sele, sull’area dell’ex stabilimento della Cirio, sulle mura di cinta e sulle altre aree archeologiche conferite e sull’area archeologica di Velia. Il sito di Paestum è noto fin dal ‘700 per la straordinaria bellezza dei tre templi dorici attorno ai quali c’è una città fondata da un gruppo di coloni greci provenienti da Sibari, in Calabria, intorno al 600 a.C. e che, nei secoli, vide svilupparsi e intrecciarsi tre importanti culture: greca, lucana e romana. Nell’area archeologica, si possono ammirare le strutture di epoca greca, tra cui i templi, l’agorà, l’eklesiasterion e la tomba dell’eroe fondatore della città; successivamente, quali segni del passato romano della città, il foro con altri templi e le tabernae, la basilica, l’anfiteatro, il macellum, il comitium e numerose abitazioni. In età tardo-antica, Paestum subì un progressivo declino, fino ad essere abbandonata e occupata da aree paludose e malsane.
Poco più a Sud, un’altra città raccolse l’eredità della Magna Graecia: si tratta di Velia, patria della scuola eleatica di Parmenide e Zenone, il cui pensiero ha segnato profondamente lo sviluppo della filosofia antica e della cultura mediterranea. La fondazione di questa polis risale circa al 540 a.C., quando gli abitanti di Focea, sulle coste occidentali dell’attuale Turchia, furono costretti a lasciare la propria madrepatria perché assediati dai Persiani. Dopo un lungo e travagliato viaggio nel Mediterraneo, all’indomani della battaglia di Alalia che li vide affrontare una coalizione di Etruschi e Cartaginesi, gli esuli fondarono la città di Elea, Velia in età romana. L’abitato antico occupa un’acropoli rocciosa e i retrostanti pendii collinari. Protetto da un ampio circuito di mura, lo spazio urbano si articola in tre quartieri: l’acropoli e i due quartieri della “città bassa”. La particolare conformazione del territorio velino ha reso necessario mettere in comunicazione tali quartieri con un vallone che scavalca il crinale costituendo la principale strada di collegamento della città antica. La strada conduce a una gola monumentalizzata dalla costruzione della straordinaria Porta Rosa, un arco costruito in blocchi di arenaria risalente alla fine del IV secolo a.C., nonché uno dei monumenti più noti di Velia. 

Dettaglio luoghi

Maggiori informazioni

Indirizzo: Via Magna Grecia, 919 – 84047 Capaccio Paestum - (SA)

Telefono: 0828 81 10 23

E-mail: pa-paeve@cultura.gov.it