Ferdinando Russo - Ferdinando Russo - Sona
Ferdinando Russo
Poeta, nato a Napoli il 25 novembre 1866 e scomparso il 30 gennaio 1927. La sua figura fu spesso contrapposta a quella di Salvatore Di Giacomo, da un lato per i medesimi campi d’azione in cui operavano (anche Russo fu giornalista, letterato, scrittore, storico e autore di versi per canzoni), dall’altro per le diverse personalità, nella vita quanto negli scritti. Fu scrittore “verista” in grado di indagare da vicino determinati valori degli ambienti della camorra e della sottocultura napoletana, autore di macchiette di costume a sfondo sociale e politico, ma anche poeta raffinato di componimenti lirici, divenuti poi celebri canzoni napoletane.
Courtesy Antonio Sciotti
La collaborazione con Mario Pasquale Costa portò nel 1887 alla nascita di Scetate, uno dei brani più rappresentativi dell’epoca d’oro della canzone napoletana, un’appassionata serenata notturna alla donna amata. Con Vincenzo Valente non scrisse solo “macchiette”: nel 1893 nacque Suonno d’oro, due strofe costruite sul tradizionale tema del “Vurria addeventare”. A una fase più matura appartengono le celebri Quanno tramonta ‘o sole e Tammurriata palazzola, musicate rispettivamente da Salvatore Gambardella e da Rodolfo Falvo.
In un articolo su La Tribuna dell’agosto 1925, Ferdinando Russo delineò alla perfezione i tratti di una macchietta, come una canzonetta poco cantata che delinea tipi curiosi, comici, grotteschi, senza sospirare d’amore. Scrisse centocinquanta testi nelle forme del filone comico, la maggior parte dei quali musicati da Vincenzo Valente ed interpretati da Nicola Maldacea. Affrontò i temi più vari, dal costume alle tematiche sociali e politiche, talvolta finendo vittima di censura. L’originalità di Russo sta sia nell’aver delineato i tratti un genere poi ripreso, tra gli altri, dallo stesso Viviani sia nell’aver offerto uno sguardo su Napoli da osservatore interno.