Malafemmena

Canone drammatico. Due vocaboli esprimono l’origine di tutto. Nel 2021 “Malafemmena” compie 70 anni e, intimamente, so che voglio creare qualcosa ad hoc per tale anniversario.

Totò mi ha educato al pensiero, alla risata, alla comprensione, alla fratellanza, alla seduzione, al garbo, all’indipendenza, all’intuizione schizoide, al coraggio, alla solitudine. Ha dato un senso e un valore a miliardi di domeniche invisibili, di notti solitarie, di estati insensate, di pomeriggi asfissianti. È il mio modo di ringraziarlo. La mia, la nostra gratitudine. Poiché Lello condivide quanto me, forse più di me, l’amore e l’ammirazione per Antonio de Curtis. Ecco, è sacrosanto chiarire perché c’è Lello Tramma. È una persona franca. È un musicista e compositore. Siamo amici da quasi vent’anni, gli sono stato accanto per un suo precedente progetto discografico ma è la prima volta che suoniamo insieme. L’ho scelto pensando a molteplici motivazioni.

Ama Totò, rispetta le idee degli altri, si fida addirittura di chi non è musicista, come me. O meglio, di chi sente la musica dentro ma è analfabeta di pentagramma. Un po’ come Totò. E come Raffaele Viviani. E fin dal primo istante, lavorando a Malafemmena, gli chiedo di intercettare un canone drammatico. Sono questi i binari. In questo caso, lui crea una suite cupa, una sinusoide sanguigna. Qui e là infila distorsioni gentili, ruggiti. Arpeggia la chitarra classica e apre circuiti jazzati. Entrano galassie interstellari e una voce di femmina grintosa compie il miracolo: la sua voce da rimprovero appare come una lieta simbiosi. Una rissa festosa e erotica.

Ascoltando la traccia in anteprima, quando eravamo ancora in fase di ricerca, Paolo Nappi è del parere – lo condivido da subito, risolvendo un dilemma che mi porto addosso – che la batteria deve entrare in gioco più lentamente e meno dirompente. Quando registro la voce recitante indosso la t-shirt di Jean-Michel Basquiat comprata a New York. Lo spartito della nostra Malafemmena riassume la convivenza di pianoforte, chitarra classica, batteria, organo da chiesa, basso-wave sub bass, synth Jen, tastiera, Hammond. E della silhouette di Jennifer Lopez.

Courtesy Gianni Valentino