Si fosse n’auciello

È la prima traccia che completiamo in studio di registrazione. A marzo 2021 il progetto inizia setacciando pagina per pagina quelle poesie di Totò che hanno un tono e un valore amoroso, familiare, civico, di costume, di immersione dentro la sua città e dentro la sua arte. Liriche – a prescindere dalla lunghezza – in cui viene condensato l’universo creativo, umano, sudista, filosofico e sentimentale del Principe.

Abbiamo decine di fogli e di appunti, di scarabocchi e ripensamenti, di idee e di prospettive, di scale e andamenti. Inizio a leggere e rileggere una sterminata quantità di libri che possiedo a casa, a recuperare gli altri a casa dei miei genitori, a rivedere film, sketch, numeri di avanspettacolo, consultando rotocalchi d’epoca, setacciando biografie, ritagli fotografici, cataloghi, reliquie in bianco e nero su internet. Una volta decisa la selezione delle poesie, insieme a Lello - nel suo TraMusic – cerchiamo i mood per ciascuna traccia. Scambiandoci quintali di brani che amiamo e condividendo reciproche passioni musicali, elettroniche e non: Kraftwerk, Massive Attack, Depeche Mode, Rӧyksopp, Lounge Lizard, Angelo Badalamenti, Underworld, Thievery Corporation. Via via, Buckshot Lefonque, Nusrat Fateh Ali Khan, Jam & Spoon, Jaydee, I.S.A.N., Pink Floyd e Beatles. Il cocktail sonico per dissetarci include dosi da questo intero alfabeto. E non solo. Ed è proprio così, senza manco averlo deciso a priori, che Totò Poetry Culture si alimenta di atmosfere ambient-edm-dub-funk-house-electro-folk-sufi.

La sonorizzazione, altrimenti detta illusione uditiva, generata da Lello per “Si fosse n’auciello” comincio a provarla in solitudine con una pre-lettura de “La difficoltà di essere” di Jean Cocteau. Man mano si sviluppa un assemblaggio, ascoltando esotericamente le composizioni di Luciano Cilio e leggendo le poesie di Mevlana Jalaluddin Rumi. Inseriamo i frenetici canti dei cardellini e dei canarini, troviamo la misura dell’organo con toni lisergici, capiamo come ammorbidire il loop di apertura, infilare le cellule ritmiche, alterare il suono della tromba, accogliere il ticchettio della pioggerella refrigerante.

Courtesy Gianni Valentino

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