Etno-folk

It includes the traditional oral music cultures of the Campania area and the authorial folk.

The scenario here develops from the tammurriata in its various aerial styles to the tarantella of Montemarano, from the "folk music revival" of the NCCP or the Teatrogruppo di Salerno to the more recent auteur folk. A wide sound repertoire provides the most authentic sounds and musical traditions of our land, through different sound devices that cover an entire century.

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Annarella

Anna Bevilacqua, conosciuta come Annarella, è una delle maggiori cantatrici di nuova generazione di canti sul tamburo nello stile areale giuglianese-domiziano. Di chiare origini rom, Annarella appartiene alla numerosa famiglia dei Bevilacqua, da anni attiva nell’area napoletana tra Marano, Giugliano e dintorni. I Bevilacqua vantano numerosi cantatori, cantatrici e suonatori di tamburo ed organetto, e molti di loro sono dediti anche alla costruzione di strumenti tipici tradizionali: dal sisco giuglianese (flauto diritto di canna) allo scacciapensieri o tromba degli zingari di cui un eccellente costruttore è, ad esempio, Domenico Bevilacqua, zio di Annarella. 

Annarella da anni collabora attivamente con le attività rituali e itineranti di uno dei gruppi storici della tammurriata giuglianese, vale a dire la paranza guidata da Franco D’Alterio, anche se in passato ha collaborato con altre paranze come quella di Enzo Mezzone. La sua voce, imponente e melismatica, risuona inconfondibile nei vari appuntamenti tradizionali “giuglianesi”: dalla Madonna dell’Arco di Sant’Anastasia al Lago Patria, fino alla Madonna di Briano nel casertano. Lo stile vocale di Annarella, pur con caratteristiche personali, si pone in linea di continuità con quello di alcune cantatrici storiche dell’area come Lucia Taglialatela e Antonietta Salvi.

Oltre al repertorio tradizionale di tammurriate accompagnate dagli strumenti tipici dell’area (sisco, castagnette, tammorre e triccabballacche), talvolta Annarella si cimenta, insieme al fratello Alfonso, detto ‘O nirone, in un “nuovo” tipo di tammurriata accompagnato con la tastiera, che comporta inevitabili cambiamenti nell’esecuzione vocale oltre che musicale. Difatti, la sua voce è costretta a cantare non più “a distesa” ma “ritmicamente” e viene forzatamente riportata nell’ambito del “sistema temperato”. Quest’esecuzioni di “nuove” tammurriate sono spesso incise in studi di registrazioni locali su cd amatoriali che vengono poi venduti durante le feste. 

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