Discover Campania's cultural heritage through in-depth studies and thematic itineraries.
La Cattedrale di Napoli, dedicata a Santa Maria Assunta, è una delle massime espressioni della ricchezza artistica cittadina. Sorge tra il decumano superiore e quello maggiore e la sua costruzione poggia su fondamenta che inglobano edifici pagani e paleocristiani.
Fu fondata in epoca angioina su committenza dell’arcivescovo Filippo Minutolo alla fine del Duecento. La costruzione della Cattedrale è frutto di un progetto congiunto, di una sinergia tra arcivescovi (Filippo Minutolo, Umberto d’Ormont e Giacomo da Viterbo) e reali: i sovrani angioini partecipano alla costruzione dell’edificio. Fu consacrata nel 1314 dall'Arcivescovo Umberto d’Ormont.
Nonostante continui adeguamenti tra il Quattrocento e l’Ottocento dovuti anche al gusto dei vescovi, il gotico originario è conservato nelle cappelle della zona presbiteriale (Capece Minutolo, Tocco, Galeota e degli Illustrissimi). La Cappella Capece Minutolo, in particolare, conserva pregevoli affreschi di Montano D’Arezzo e della scuola di Cavallini, oltre a complessi monumenti funebri.
Il Duomo ingloba due importanti corpi, corrispondenti alle terze cappelle delle navate laterali: La Basilica di Santa Restituta con il Battistero di San Giovanni in Fonte e la Cappella del Tesoro di San Gennaro.
La Basilica di Santa Restituta è un vero e proprio viaggio indietro nel tempo all'interno del Duomo di Napoli. Originariamente, nel IV secolo, l'imperatore Costantino la fece erigere probabilmente intitolandola al Salvatore. Più tardi, l’antica cattedrale fu dedicata alla martire Restituta. Quando venne costruita la cattedrale angioina, la Basilica fu molto ridimensionata e, sebbene sia una delle parti più antiche del complesso, il suo aspetto attuale è prevalentemente barocco.
Oggi è suddivisa in tre navate da sette arcate ogivali su colonne fatte con materiali di spoglio dell’epoca romana. Il soffitto barocco ha al centro, su carta dipinta, L’arrivo a Ischia del corpo di Santa Restituta attribuito a Luca Giordano. Conserva, di epoca medievale, l’affresco del catino absidale raffigurante Cristo in trono e la decorazione della Cappella di Santa Maria del Principio con un mosaico a tessere d’oro attribuito al cavalliniano Lello da Orvieto.
Il Battistero di San Giovanni in Fonte è stato fondato dal vescovo Severo tra la fine del IV e gli inizi del V secolo. Deve la sua bellezza alla caratteristica pianta quadrata con copertura a cupola raccordata al tamburo da cuffie angolari, che combina elementi dell'architettura romana e orientale.
Il Battistero è un capolavoro dell'arte musiva paleocristiana nel sud Italia, che testimonia non solo l’importanza della chiesa partenopea, ma anche la fiorente cultura artistica della città in questo periodo.
I mosaici esprimono, attraverso le scene bibliche e l’allegoria di una lussureggiante natura, le grazie spirituali del battesimo qui impartito nella notte di Pasqua. Le scene superstiti, come la Resurrezione, le Nozze di Cana, la Samaritana al pozzo e la Traditio Legis illustrano i misteri della Fede, così come appresi dai Catecumeni nel loro cammino di iniziazione.
Al centro del pavimento si trova la vasca battesimale in cocciopesto. È il luogo sacro dove i fedeli venivano immersi per essere purificati e rinascere a nuova vita. Il battesimo è il primo tra i sacramenti della fede cristiana e l'atto simbolico di immergersi nell'acqua segnava l'ingresso dei battezzati nella comunità cristiana.
La Cappella del Tesoro Nuovo di San Gennaro è il simbolo della devozione popolare verso San Gennaro e un luogo rappresentativo della magnificenza artistica di Napoli.
Si tratta di una cappella barocca costruita tra il 1608 e il 1637, come ringraziamento al Santo per la salvezza dalla pestilenza del 1527. L'architettura si ispira al classicismo romano, ospita sculture in bronzo e argento e una collezione di dipinti di artisti come Domenichino, Lanfranco e Jusepe de Ribera. Artisti quali Michelangelo Naccherino e Gian Domenico Vinaccia hanno contribuito a renderla uno scrigno di assoluta bellezza.
La Cappella del Tesoro Nuovo ospita opere come reliquiari, busti, oggetti in argento e bronzo e la statua di San Gennaro realizzata da Giuliano Finelli. Protagoniste assolute sono le reliquie di San Gennaro: il busto contenente il cranio e le due ampolle col sangue.
Esempio dell’arte rinascimentale di Tommaso Malvito è invece la Cripta o Cappella del Succorpo, commissionata dal cardinale Oliviero Carafa per la traslazione delle reliquie di San Gennaro. La Cripta si distingue per il suo interno in marmo bianco autoilluminante, completato da un pavimento di marmi policromi in stile cosmatesco. L’ambiente è diviso in tre navate da dieci colonne che sorreggono un soffitto decorato da grandi cassettoni di marmo. Un altare di bronzo nell’abside custodisce le reliquie del santo, venerate dalla statua del Cardinale Carafa, ritratto in posa orante.
A partire da febbraio 2025, la scoperta del Duomo di Napoli è diventata realtà grazie ai giovani del progetto MuDD (Museo Diocesano Diffuso). Tutti i giorni, dalle 9:30 alle 17:00, i visitatori possono esplorare gratuitamente i tesori e i segreti nascosti della Cattedrale.
Credits immagine: Courtesy Arcidiocesi di Napoli
Progetto: ARCCA - ARchitettura della Conoscenza CAmpana - ECOSISTEMA DIGITALE PER LA CULTURA