Dall'archeologia, all'arte sacra, dal Barocco al Contemporaneo: con i suoi 1200 metri, Via Duomo rappresenta una delle strade a più alta densità di musei del mondo.
Il giorno 8 novembre del 1888 il Museo Civico Gaetano Filangieri fu aperto al pubblico e il “sogno” del mecenate delle arti, Gaetano Filangieri junior Principe di Satriano, si era realizzato: istituire un museo dove allestire ed esporre le sue raccolte d’arte, diventando modello per la formazione di giovani artigiani e artisti napoletani. Il palazzo Como, rara testimonianza architettonica del rinascimento toscano a Napoli, grazie al totale finanziamento e al progetto dello stesso principe, era stato infatti spostato di circa 20 metri indietro per scongiurarne l'abbattimento a seguito dei lavori del Risanamento, allineandolo così lungo l'arteria della nascente via Duomo. L’idea visionaria di Gaetano Filangieri che, oltre a creare un museo all’avanguardia nel panorama europeo, in piena rivoluzione industriale volle dare impulso alla trasformazione delle eccellenze artigianali napoletane creando le Officine Meridionali si era dunque finalmente materializzata esattamente 130 anni fa. Un edificio che vale la pena di ammirare perché è un autentico gioiello di architettura e di funzionalità e che espone al suo interno una galleria d’arte straordinaria con dipinti dal cinquecento all’ottocento, armi e armature di tutto il mondo collezionate nei secoli, una delle più importanti collezioni di porcellane e di biscuit, una biblioteca con 30.000 volumi, statue, tessuti, manufatti antichi, ma soprattutto il Filangieri Museo rappresenta l’idea “rivoluzionaria” di una mente illuminata. Un Principe di Museo.
Credits immagine: Courtesy Museo Civico Gaetano Filangieri
Progetto: ARCCA - ARchitettura della Conoscenza CAmpana - ECOSISTEMA DIGITALE PER LA CULTURA