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29 LUGLIO 2024

LA VIA APPIA ENTRA NEL PATRIMONIO MONDIALE UNESCO

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Lunga oltre 600 chilometri, di cui 180 in Campania, è il 60° sito italiano ad essere iscritto nella lista Unesco.

Regina Viarum, la definì il poeta Stazio nel I secolo dopo Cristo.

Ma anche insignis, nobilis, celeberrima: nelle fonti antiche si rintraccia già la valenza politica, economica, commerciale, sociale e religiosa che la Via Appia ha avuto nella storia. Oltre mille chilometri, da Roma a Brindisi, che hanno visto scorrere un flusso ininterrotto di persone, merci, idee, civiltà, file di pellegrini diretti in Terra Santa, condottieri pronti a salpare per il Mediterraneo, i ribelli insorti con Spartaco catturati e crocifissi lungo la strada fino a Capua. Eccellente prototipo del sistema viario romano, ma anche e soprattutto crocevia di culture, la Via Appia entra ufficialmente nella lista del Patrimonio Mondiale dell'umanità, iscritta dal Comitato Unesco riunito a Nuova Delhi nella 46° sessione: è il 60° sito italiano, a consolidare il nostro primato. Un risultato frutto del lavoro di squadra – promosso dal Ministero della Cultura - che ha coinvolto 4 Regioni (Lazio, Campania, Basilicata e Puglia), 13 Città metropolitane e Province, 74 Comuni, 14 Parchi, 25 Università, rappresentanze delle comunità territoriali, associazioni, nonché il ministero degli Esteri e la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra della Santa Sede: l'Appia è la strada dove sorse la prima catacomba, fu percorsa da Paolo per arrivare Roma e poi da Pietro e fu una delle prime 'viae peregrinorum'.

Il tracciato della Regina Viarum, iniziato nel 312 a.C. dal censore Appio Claudio Cieco per collegare Roma a Capua, fu poi prolungato fino a Benevento, Venosa, Taranto e Brindisi, testa di ponte verso la Grecia e l'Oriente. Concepita per esigenze militari, la Via Appia divenne da subito asse di comunicazioni commerciali e culturali, modello delle successive vie pubbliche romane e, in un certo senso, origine del complesso sistema viario dell'Impero, alla base dell'attuale rete di comunicazione del bacino del Mediterraneo.

La strada più importante di un mondo antico è lunga oltre 600 chilometri, di cui 180 in Campania, collega anche due mari: per secoli è stata porta socchiusa verso Oriente, occasione di incontro tra popoli, culture, civiltà. E, per saperne di più, al museo archeologico dell’antica Capua, oggi Santa Maria Capua Vetere, è allestita la mostra permanente «I segni del paesaggio: l’Appia e Capua».