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RUSINA
Sono tanti i legami tra il dialetto napoletano e le altre “lingue” del Sud. Moltissimi i termini e i modi di dire che vengono quotidianamente usati a Napoli come in altri territori meridionali. Culture che si fondono e si confondono, dove le differenze sono ricchezza e variazioni sul tema. Ce lo dimostra, una volta di più, “Rusina”, secondo appuntamento degli “Incontri sul dialetto”, il progetto curato dal Comitato scientifico per la salvaguardia e valorizzazione del patrimonio linguistico napoletano, istituito dalla Regione Campania, e organizzato dalla Fondazione Campania dei Festival diretta da Ruggero Cappuccio e presieduta da Alessandro Barbano.
Lo spettacolo in calabrese dell’attrice Rossella Pugliese, che debuttò al Campania Teatro Festival nel 2017, è l’evento a ingresso libero di lunedì 27 gennaio alle ore 16 nella Sala Comencini del Musap- Museo Artistico Politecnico di Napoli in piazza Trieste e Trento (palazzo Zapata).
Selezionato al Milano Fringe per rappresentare l’Italia nell’edizione 2023 del Festival di Avignone, “Rusina” racconta la storia d’amore tra una nonna e la nipote che porta il suo nome. In uno scambio di ruoli, ricco di significati, va in scena la vita di una donna forte, capace di adattarsi alla modernità incombente, in grado di farsi capire con la sua voce roca e sgrammaticata e di rialzarsi sempre dopo ogni caduta. Perché si può morire anche chiedendo un bicchiere di vino rosso, sorridendo e parlando delle persone che abbiamo amato.
Rossella Pugliese, che cura anche la regia dello spettacolo, ha lavorato, tra gli altri, con Ettore Scola, Roberto Herlitzka, Isa Danieli, Lello Arena, Ruggero Cappuccio, Nadia Baldi, Rimas Tuminas ed Eros Pagni. “Rusina” è il primo atto di una trilogia sui rapporti parentali, proseguita con “Ultimo strip” e con il recentissimo “Papàveri”.
Ciclo di incontri a cura del Comitato per la Salvaguardia e la Valorizzazione del Patrimonio Linguistico Napoletano, organizzato d’intesa con la Fondazione Campania dei Festival, in programma da gennaio a maggio 2025 presso il MUSAP – Fondazione Circolo Artistico Politecnico ETS di piazza Trieste e Trento (Palazzo Zapata di Napoli).
L'USO DEL DIALETTO TRA SERIE E CINEMA
Giovanni Maddaloni, Emilia Marchi, Giuseppe Rocca e l’attore Patrizio Rispo, animeranno l’incontro inaugurale a ingresso libero su “L’uso del dialetto tra serie e cinema”, un tema molto attuale, anche alla luce delle fiction da prime time e dei tanti film di grande rilevo nazionale ambientati oggi a Napoli.
Giovanni Maddaloni parlerà del dialetto nella serialità televisiva degli ultimi anni con riferimenti particolari a La vita bugiarda degli adulti, di cui si è occupato, ma anche di altre serie come Gomorra.
Emilia Marchi si concentrerà sulla propria esperienza di editor per Un posto al sole: perché alcuni personaggi usano il napoletano e altri l’italiano? Insieme a lei ne discuterà l’attore Patrizio Rispo, il Raffaele della fiction.
Giuseppe Rocca affronterà invece il ruolo politico che ha avuto il dialetto o l’impedimento nell’uso del dialetto: perché alcuni film sono ambientati in un luogo ben preciso ma poi i personaggi parlano un generico meridionalese che non ha niente a che vedere con una specifica realtà antropologica?
Ciclo di incontri a cura del Comitato per la Salvaguardia e la Valorizzazione del Patrimonio Linguistico Napoletano, organizzato d’intesa con la Fondazione Campania dei Festival, in programma da gennaio a maggio 2025 presso il MUSAP – Fondazione Circolo Artistico Politecnico ETS di piazza Trieste e Trento (Palazzo Zapata di Napoli).
I AM SORRY
I’M SORRY
TESTO JAN FABRE & STELLA HÖTTLER
COSTUMI, SCENOGRAFIA E REGIA JAN FABRE
PERFORMER STELLA HÖTTLER
MUSIC EDITOR ALMA AUER
MUSICHE JOHANN SEBASTIAN BACH: MATTHAUS-PASSION, 1954 RECORDING BY WIENER PHILHARMONIKER, WIENER SINGAKADEMIE, WIENER SÄNGERKNABEN, CONDUCTED BY WILHELM FURTWÄNGLER (1886 – 1954)
DRAMMATURGIA MIET MARTENS
LIGHTING DESIGN E TECNICA WOUT JANSSENS
FILM WOUT JANSSENS
Troubleyn/Jan Fabre è supportato da the Flemish Community. Troubleyn/Jan Fabre è patrocinato da Katoen Natie.
Registrazione alla SALA ASSOLI il giorno 10 DICEMBRE 2024 ORE 21.00
Il personaggio interpretato da Stella Höttler è smarrito e confuso in questo mondo in continua evoluzione. Per questo motivo, si scusa per tutto: per come appare, per come si comporta, per quello che dice… Cerca di trovare la sua strada nel mondo dell’autocensura, mentre è fermamente convinta che si debba discutere, scambiare opinioni e semplicemente parlare con gli altri. Perché, quando una società si protegge dall’ascolto di opinioni dissenzienti, si impedisce di rafforzare le proprie argomentazioni. Il dialogo non è forse la base della democrazia?
“Se l’offesa è contro le regole, che speranza c’è per gli scritti radicali? Parte dell’ideologia (la cancellazione) è il rifiuto di avere una conversazione, che ti provoca un danno a parlare o ascoltare qualcuno con cui si è in disaccordo. Quindi si cancellano tutti quelli che non si vuole ascoltare o che hanno una prospettiva diversa. È l’antitesi di ciò che è la vera educazione”. (Lionel Shriver)
IO SONO UN ERRORE
IO SONO UN ERRORE
IDEAZIONE, REGIA, TESTO JAN FABRE
PERFORMER IRENE URCIUOLI, COMPOSIZIONE MUSICALE ALMA AUER, DRAMMATURGIA MIET MARTENS LIGHTING, DESIGN E TECNICA WOUT JANSSENS
Troubleyn/Jan Fabre è supportato da the Flemish Community. Troubleyn/Jan Fabre è patrocinato da Katoen Natie.
Registrazione alla SALA ASSOLI il giorno 12 NOVEMBRE 2024
Io sono un errore è un testo teatrale scritto da Jan Fabre nel 1988. È un manifesto che equivale quasi a una professione di fede dell’artista. La schietta confessione I am a mistake è come un mantra che si ripete e divide; la voce in questo testo tesse la sua rete di confessioni e significati, a volte come metafora di un artista, a volte in tono di protesta. Non sorprende che questo brano sia dedicato al cineasta sovversivo (ed entomologo dilettante) Luis Buñuel e ad Antonin Artaud.
“Sono un errore perché plasmo la mia vita e il mio lavoro in modo organico, secondo il mio giudizio, senza preoccuparmi di ciò che si dovrebbe fare o dire”, questo è il riassunto sincero dell’artista sulla sua visione del mondo. E la “prima persona” sa che c’è un prezzo da pagare per questo: quello della graduale autodistruzione. Jan Fabre mette in scena per la prima volta questo testo teatrale con la talentuosa attrice italiana Irene Urciuoli.
LE VOCI DELL’INFINITO
PROGETTO A CURA DI NADIA BALDI
IN COLLABORAZIONE CON CAMPANIA LIBRI FESTIVAL
LETTURA DI E CON CLAUDIO DI PALMA
TEATRO DI CORTE DI PALAZZO REALE
5 OTTOBRE 2024 ORE 20.30
DURATA 60 MINUTI
Un progetto teatrale dedicato a Giacomo Leopardi, articolato in quattro atti, quattro momenti distinti: ciascuno dedicato a una parte essenziale della sua poetica e della sua monumentale opera.
Ogni momento è un’esperienza autonoma, una mise en voix, che porta in scena le riflessioni del poeta sui temi della natura, dell’esistenza, del desiderio, della solitudine, in breve della condizione umana in un mondo infinito di possibilità.
Un omaggio per esplorare, attraverso ogni tappa, l’evoluzione del pensiero leopardiano in un viaggio che intreccia poesia, filosofia e teatro, rivelando la modernità letteraria di un autore che ha saputo dare voce alle inquietudini universali di ogni tempo.
La voce di Leopardi sarà per l’occasione interpretata dagli straordinari attori Anna Foglietta, Gea Martire e Claudio Di Palma e da un ensemble di attori della compagnia NB, per farsi eco della sua penna e risuonare con la forza immortale delle sue parole.
LE VOCI DELL’INFINITO
LETTURA DI E CON GEA MARTIRE
TEATRO DI CORTE DI PALAZZO REALE
4 OTTOBRE 2024 ORE 20:30
DURATA 60 MINUTI
Un progetto teatrale dedicato a Giacomo Leopardi, articolato in quattro atti, quattro momenti distinti: ciascuno dedicato a una parte essenziale della sua poetica e della sua monumentale opera.
Ogni momento è un’esperienza autonoma, una mise en voix, che porta in scena le riflessioni del poeta sui temi della natura, dell’esistenza, del desiderio, della solitudine, in breve della condizione umana in un mondo infinito di possibilità.
Un omaggio per esplorare, attraverso ogni tappa, l’evoluzione del pensiero leopardiano in un viaggio che intreccia poesia, filosofia e teatro, rivelando la modernità letteraria di un autore che ha saputo dare voce alle inquietudini universali di ogni tempo.
La voce di Leopardi sarà per l’occasione interpretata dagli straordinari attori Anna Foglietta, Gea Martire e Claudio Di Palma e da un ensemble di attori della compagnia NB, per farsi eco della sua penna e risuonare con la forza immortale delle sue parole.