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IO DONNA
IO DONNA project was born from the need to bring that intimate secret that belongs to female world onto the stage. It is a path that ranges between smiles and tears, big laughter and great pain that only a woman knows how to live with strength and determination, for better or for worse, when she wins and when she loses.
That intimate secret is the strength of continuous rebirth.
IO DONNA is a path / workshop that was born from the meeting between the Derriere La Scene association and La Tenda Cooperative. Through the use of theatrical techniques and vocal expression techniques, we will try to explore female universe. The recipients of the workshop are women with addiction problems welcomed by the structure (La Tenda) who, through gestures, words and singing, will offer their own testimony of life.
MADAMA PACE
LABORATORIO CONDOTTO DA ROSARIO LERRO, ILARIA DELLI PAOLI, VINCENZO BELLAIUTO
IDEAZIONE ROSARIO LERRO
RIPRESE E MONTAGGIO PIETRO DI FRANCESCO
CON GLI ATTORI DELLA COMPAGNIA MUTAMENTI / TEATRO CIVICO 14 E I CITTADINI / UTENTI DELLA UOSM 21 E 22
EDUCATRICE DI COMUNITÀ ENZA GRAVANTE
SI RINGRAZIA DOTT. GAETANO DE MATTIA, MASSIMO VIGGIANO, CLUB 33 GIRI
IN STREAMING ON DEMAND A PARTIRE DAL 18 NOVEMBRE ALLE ORE 18 SULL’ECOSISTEMA DIGITALE PER LA CULTURA DELLA REGIONE CAMPANIA
Il Docufilm racconta il laboratorio sviluppato sui temi dei Sei personaggi in cerca d’autore di Pirandello con i cittadini/utenti della Unità Operativa di Salute Mentale di Santa Maria Capua Vetere e Capua.
Madama pace è il settimo personaggio dell’opera di Pirandello. Ruffiana, eccessiva, volgare è la leva che fa scattare il meccanismo che mette il Capocomico di fronte alla eccessiva artificiosità della rappresentazione messa in scena dai suoi attori.
Madama pace è stato per noi lo stimolo a parlare dei messaggi non autentici che si confrontano con emozioni autentiche; trampolino che ci ha consentito di raccontarci, di metterci in gioco, di esternare la difficoltà, di essere riconosciuti. Di essere percepiti come una storia che merita di essere raccontata. Di poter essere così. Semplicemente come si è. Senza essere giudicati. Senza essere rinchiusi nella gabbia dello stigma.
Madama pace è una ulteriore tappa del percorso di ricerca di Mutamenti / Teatro Civico 14 rivolto ai cittadini / utenti della UOSM 21 e 22, aperto ad attori e artisti.
ASHRAQAT
LABORATORIO A CURA DI ENZO MIRONE, ILARIA MASIELLO
PROGETTO VIDEO E MUSICHE ENZO MIRONE
PRODUZIONE COOPERATIVA SOCIALE IMMAGINARIA
ASHRAQAT È UN PROGETTO DI LABORATORIO REALIZZATO IN COLLABORAZIONE CON LO SPRAR DI PETRURO IRPINO
IN STREAMING ON DEMAND A PARTIRE DAL 18 NOVEMBRE ALLE ORE 18 SULL’ECOSISTEMA DIGITALE PER LA CULTURA DELLA REGIONE CAMPANIA
“Ashraqat” è un progetto di laboratorio realizzato in collaborazione con lo SPRAR di Petruro Irpino (AV).
“… dunque alla casa, alla terra dei padri
subito adesso andrai? Ebbene, che tu sia felice!
Ma sapessi nell’animo tuo quante pene
t’è destino subire, prima di giungere in patria…”
Omero
LAVORI IN CORSO
UN PROGETTO A CURA DI INTERNO 5 E TEATRI ASSOCIATI DI NAPOLI
IDEAZIONE VINCENZO AMBROSINO E LUCA SACCOIA
REGIA LELLO SERAO
CON LUCA SACCOIA
E CON LA PARTECIPAZIONE DEGLI ALLIEVI DEL LABORATORIO SALVATORE BERTONE, SIMONE DI MEGLIO, LORENZO FERRARA, FRANCESCO FESTA, OUSSAMA LARDJANI
SPAZIO SCENICO, MASCHERE E PUPAZZI TIZIANO FARIO
COSTUMI FEDERICA DEL GAUDIO
LABORATORIO DI FIGURA A CURA DI IRENE VECCHIA
REALIZZAZIONE SCENE IVAN BORRELLI
LUCI E FONICA MATTIA SANTANGELO
RIPRESE VIDEO FRANCESCO MUCCI E ANDREA SAVOIA
MONTAGGIO FRANCESCO MUCCI
MUSICHE LUCA TOLLER
POSTPRODUZIONE IL GRIGIO PRODUCTION
DIRETTORE DI PRODUZIONE HILENIA DE FALCO
PRODUZIONE, ORGANIZZAZIONE E DISTRIBUZIONE TEATRI ASSOCIATI DI NAPOLI
SI RINGRAZIANO REGIONE CAMPANIA, ASSESSORATO ALLA CULTURA DEL COMUNE DI NAPOLI, FONDAZIONE EDUARDO DE FILIPPO
IN STREAMING ON DEMAND A PARTIRE DALL’11 NOVEMBRE ALLE ORE 18 SULL’ECOSISTEMA DIGITALE PER LA CULTURA DELLA REGIONE CAMPANIA
Lavori in corso – studio per attore cum figuris – Natale in casa Cupuello è un taccuino di appunti per una futura messinscena, un docufilm che racconta la genesi del progetto e le fasi di preparazione ed elaborazione della creazione.
Abbiamo approfittato di questo periodo lungo e atipico fornito dalla pandemia per approfondire ipotesi e suggestioni ed avviare un laboratorio per manovratori di figure animate diretto da Irene Vecchia e rivolto ai ragazzi del quartiere. Si è lavorato sulla costruzione di maschere e pupazzi, sui costumi e sulle scene, abbiamo fatto ipotesi e le abbiamo rovesciate come calzini e ora siamo pronti ad assemblare le parti e a mettere in scena il testo di Eduardo.
La genesi di questo progetto è stata lunga e contrappuntata da ritardi e continue modifiche, potremmo dire che è una caratteristica di questo testo avendo subito, anche da parte del suo autore, cambiamenti che si sono succeduti dalla prima edizione del ‘31 fino alla definitiva consacrazione in forma compiuta degli anni ’70.
Il progetto nasce da un’idea di Luca Saccoia e Vincenzo Ambrosino che ha preso corpo dall’incontro con il sottoscritto e lo scenografo Tiziano Fario.
Il presepe è l’orizzonte dentro cui si muove tutta l’opera sia in senso reale che metaforico ed è l’elemento necessario a Luca Cupiello per sperare in una umanità rinnovata e senza conflitti, ma è anche la rappresentazione della nascita e della morte, è il tempo del passaggio dal vecchio al nuovo, è la miscela tra passato e presente, è una iconografia consolidata e al tempo stesso da destrutturare di continuo. Il Presepe si rifà ogni anno, è ciclico come le stagioni, può piacere e non piacere.
E’ proprio da questa ultima affermazione che siamo partiti:cosa è diventato quel Tommasino, “Nennillo”, così come lo appella la madre, considerandolo un eterno bambino? Come si è trasformato dopo quel fatidico “si” sul letto di morte del padre? A queste risposte abbiamo provato a dare corpo immaginando che Tommasino abbia pronunciato quel “si” convinto e che, da allora in poi, dovesse esserci un cambiamento, pensando che non fosse solo un modo di accontentare il padre morente, ma che fosse l’inizio di un percorso nuovo, di una nascita, così come il Presepe racconta. Ecco allora Tommasino farsi interprete a suo modo di una tradizione, eccolo testimone di un rito e di una rievocazione di fatti e accadimenti familiari comici e tragici che hanno segnato la sua vita e quella di quanti alla rappresentazione prendono parte.
Per farlo, per rendere ripetibile il rito, Tommasino si serve di pupazzi, di figure che si rianimano dentro i suoi sogni/incubi, che continuano a riaffacciarsi ogni anno come il Presepe e i suoi pastori. Si lascia sorprendere ancora una volta dalle storie che questi raccontano, vi prende parte, gli fornisce le battute, riaccarezza il sogno di Luca Cupiello di smussare i conflitti attraverso il rituale del Presepe.
Tommasino aspetta il pubblico come fossero i”Re Magi” portatori della buona novella e così anche noi siamo pronti ad riaccoglierlo attorno al focolare del nostro teatro.
(Lello Serao)
AFRONAUTS
REGIA IDE MAMAN
CON LA CONSULENZA DI LIVIA APA
IN DIALOGO CON IL GRUPPO INFORMALE RABDOMANTI
PRODUZIONE ARTEGRADO
IN STREAMING ON DEMAND A PARTIRE DALL’11 NOVEMBRE ALLE ORE 18 SULL’ECOSISTEMA DIGITALE PER LA CULTURA DELLA REGIONE CAMPANIA
Il progetto Afronauts – per una nuova epistemologia del continente africano, si ispira alla storia di Edward Festus Mukuka Nkoloso, uno scienziato membro della resistenza dello Zambia, che negli anni ’60 immaginò un programma spaziale per far arrivare una donna africana sulla luna. Seguendo questa suggestione (peraltro raccolta solo qualche anno fa dalla fotografa Cristina de Middel e dalla regista Noutama Frances Bodomo) ci poniamo come obiettivo quello di esplorare nuove forme e linguaggi della contemporaneità del continente e della sua diaspora; disegnare una mappatura delle sue presenze sul territorio campano. Si vuole mettere in relazione la situazione locale e quella internazionale, partendo da un dialogo fra alcune figure intellettuali che presentano una riflessione sulle culture africane contemporanee e su quanto esse hanno da offrire per un profondo rinnovamento degli equilibri della cultura globale.
Incroceremo la memoria di una “stagione africana a Napoli” vissuta negli anni 90’, affidandoci all’occhio della macchina da presa di un videomaker africano alla ricerca di altri artisti africani a Napoli, con cui “decollare” verso la “luna” dove simili si è non per natura, ma per desiderio, alieni al mondo forse, ma simili per discorso.
Tale documento video costituirà il primo passo per la costruzione di una comunità di performer e autori della scena teatrale contemporanea, nati o insediati sul territorio campano, che speriamo possano guadagnare l’opportunità di sviluppare e dedicarsi ai mestieri dell’arte secondo il proprio desiderio.Per una nuova epistemologia
del continente africano
LA PARITÀ È IMPARI
DAL LABORATORIO ARTI VIBRANTI
DA UN’IDEA DI GIULIANA TABACCHINI
TESTI DI GIGLIOLA DE FEO E AA.VV.
REGIA RICCARDO CITRO
DOCENTE GIGLIOLA DE FEO
ASSISTENTE DOCENTE MARIA TERESA IANNONE
IN STREAMING ON DEMAND A PARTIRE DAL 4 NOVEMBRE ALLE ORE 18 SULL’ECOSISTEMA DIGITALE PER LA CULTURA DELLA REGIONE CAMPANIA
Una definizione dell’OMS recita: “La riabilitazione è un processo che deve facilitare, agli individui con disabilità, l’accesso a tutte le opportunità per raggiungere il livello ottimale di funzionamento autonomo nelle comunità di appartenenza. Questo sia orientandosi a migliorare le competenze individuali, sia ad introdurre modificazioni ambientali che creino le condizioni per la migliore qualità di vita possibili”.
L’arte di far star meglio le persone e sostenerle in un percorso di crescita. Il teatro come tramite nella relazione d’aiuto in contesto di disagio. Creare un contesto contenitivo ed iperstimolante che attivi naturalmente processi di trasformazione e di crescita.
Il teatro racconta la fragilità e la porta in scena in mezzo alla comunità, costringendo quest’ultima a interrogarsi sulle parti sociali che la compongono, sulle loro identità e modalità di esistere all’interno di essa. Il laboratorio teatrale opera in due direzioni convergenti: dall’esterno, intervenendo sul corpo, sulla postura, sul movimento, sul linguaggio; e dall’interno, attraverso l’analisi del personaggio e la comprensione dei suoi movimenti emotivi. Così inteso, il laboratorio assume le caratteristiche proprie di un approccio riabilitativo interdisciplinare le cui basi teoriche sono rintracciabili in diversi ambiti: Antropologia, Sociologia, Psicologia, Psicoterapia, Teatro, Teatro sociale, inserendosi a pieno titolo nel vasto campo delle “Artiterapie espressive” oggi molto utilizzate come strumenti di prevenzione in contesti sociali, pedagogici e sanitari.
In questa dimensione si inserisce il Laboratorio Teatrale Arti Vibranti, proposto dalla In Scena srl da tenersi nel Nuovo Teatro Sancarluccio.
Il laboratorio coinvolgerà 12 allievi, avrà una durata complessiva di due mesi, articolato in incontri settimanali della durata di due ore. Sarà strutturato in tre fasi: 1° FASE: esercizi propedeutici finalizzati a prendere confidenza con il teatro e con lo spazio scenico; lavoro sulle capacità espressive del corpo e della voce; percezione dello spazio; linguaggi non verbali: musica, danza. Introduzione alle tecniche dell’improvvisazione: improvvisazioni personali e di gruppo partendo dalle tematiche individuate. 2°FASE: incentrata sull’assemblaggio delle varie esperienze; individuazione dei ruoli rispetto alle attitudini personali di ognuno; definizione dei ruoli lavorando sul personaggio; ripetizione e memorizzazione; assemblaggio delle scene. 3°FASE: allestimento e messa in scena dello spettacolo.