Totò Poetry Culture è una avventura che nasce nel 70° anniversario di Malafemmena. Indaga la produzione poetica di Antonio
de Curtis, in arte Totò, e la evolve in musica elettronica.
Più noto con lo pseudonimo da palcoscenico Totò, all’anagrafe imperiale col titolo di Principe di Bisanzio, de Curtis è stato autore
di decine di componimenti in versi: amorosi, familiari, sociali.
E di alcune memorabili canzoni. In questa speciale ricorrenza nasce il duo Totò Poetry Culture che include il poeta/performer/autore Gianni Valentino e il musicista/producer/compositore Lello Tramma (già fondatore e leader della band Palkoscenico). Il duo ha riesumato lo scheletro delle poesie di Totò, le vertebre della sua letteratura in rima e ha elaborato in una formula contemporanea le sillabe, il ritmo, il senso, alternando suoni di oud, saz, pianoforte, chitarre, Moog, theremin, Jen, batteria, basso, tromba, tuba, organo, ciaramella, violoncello con manipolazioni elettroniche, sample, transizioni, illusioni uditive. Esaltando le reciproche passioni per Kraftwerk, Massive Attack, Depeche Mode, Rӧyksopp, Underworld, Lounge Lizard, Angelo Badalamenti, Thievery Corporation, Buckshot Lefonque, Nusrat Fateh Ali Khan, Jam & Spoon, Jaydee, Pink Floyd e Beatles. La maschera di Totò al cinema e a teatro ha – spesso e involontariamente – allontanato gli appassionati, anche i più devoti, dai versi intensi che ha scritto in autonomia creativa – anche durante la fase di cecità improvvisa, adoperando un magnetofono Geloso – e che, solo più tardi, sono stati compresi nella loro dimensione, nello spirito e nella profondità sentimentale. C’è un senso ritmico e musicale innato e intatto – pur essendo egli analfabeta di pentagramma – nel genio napoletano e il progetto poetico|musicale Totò Poetry Culture ne rigenera le fonti e lascia che queste risorgano. Tra i titoli da lui composti, riportati ora alla luce su soundscape elettronici, Voglio bene ê femmene, Si fosse n’auciello, Core analfabeta/Ammore perduto, ’E pezzienti, ‘A cchiù sincera, La preghiera del clown, Che me manca, ‘A ‘nnammurata mia. E lei: Malafemmena. Il testamento dell’attore-marionetta scomparso nel 1967. Da quel ricordo, e da quel foglio autografo del 1951 dedicato a Mizuzzina, alias la moglie Diana Bandini Rogliani, Gianni Valentino e Lello Tramma ripartono per trasportare le pagine di Totò in un segmento futuribile e digitale. Che non rinuncia a nessun segmento analogico. È così che i suoni ambient | electro | dub | edm | chill | funk | folk convivono con i versi del principe della risata e del corteggiamento. Fin qui, sulle piattaforme digitali di streaming e su YouTube sono stati divulgati cinque brani. Due, invece, i brani incisi nel vinile omonimo Totò Poetry Culture pubblicato poco prima di Natale: Malafemmena e Mizuzzina. Una produzione in tiratura limitata di 100 copie.
A breve saranno distribuite online altre quattro tracce inedite per completare la costellazione elettronica del Principe poeta attraverso una specifica ricerca di significato e prosodia. Fino a illustrare come un patrimonio storico ritorna a pulsare grazie alle nuove app digitali per creare musica e al desiderio di non dimenticare uno degli artisti più magici che la cultura napoletana abbia espresso nel Novecento e oltre.