Peppino Di Capri - Sona
Canzone Napoletana
Canzone classica napoletana, un bene emozionale dell’umanità che dalla fine del XIX secolo racconta con diverse forme vocali luci, ombre, storie e costumi di una città nata dal canto sofferto della sirena Partenope
Dalla fine dell’800 testo e melodia si fondono per creare un genere inimitabile di musica vocale: la canzone napoletana cosiddetta classica. Un repertorio che mescola matrici sonore locali con quelle europee e d’oltreoceano per raccontare la storia sociale, politica e di costume di Napoli, una città cantante che dalla sua fondazione ha fatto del canto il principale strumento di comunicazione
Peppino Di Capri
Cantante (vero nome Giuseppe Faiella, Capri, 27/7/1939).
Artista che deve il suo successo al timbro vocale molto originale unito all’innata musicalità, al gusto e al fiuto nella scelta del repertorio da presentare al pubblico. Famoso prima ancora di incidere il primo disco, nella seconda metà degli anni ’50 Di Capri è protagonista della dolce vista estiva nel Rangio Fellone, night club alla moda dell’isola d’Ischia gestito dal cantante nonché autore Ugo Calise.
Courtesy Pasquale Scialò
Capri Boys è il nome del suo primo gruppo poi cambiato in Rockers per non urtare la suscettibilità degli ischitani che avrebbero potuto non gradire dei capresi suonare in casa propria.
Singolare è che i primi dischi nel ’58 di Peppino Di Capri hanno fortuna nonostante l’etichetta discografica Carisch sia in liquidazione per grave crisi. Poi, l’intuito del dirigente Mario Robbiani di tentare l’ultima carta con i Rockers e la dea bendata porta in hit parade i primi cinque 45 giri e il primo 33 giri di Peppino Di Capri contenente tre canzoni napoletane: ’Mbraccio a mme, Nun è peccato e Malatia, quest’ultima registrata a ritmo di rumba. Nel 1965 fa da spalla al Vigorelli di Milano a un affermato gruppo di Liverpool, al secolo i Beatles.
Peppino Di Capri, nella sua lunga carriera, colleziona continui successi: dal Festival di Sanremo a quello della Canzone Napoletana, dal Cantagiro al Disco per l’Estate, fino a Canzonissima e tante altre manifestazioni. Tiene, inoltre, importanti tournée in tutto il mondo. Grazie alla creazione di originali arrangiamenti, la maggior parte in chiave rock, molte antiche canzoni tornano a nuova vita: Voce ’e notte, I’ te vurria vasà, Scetate, Piscatore ’e Pusilleco, Chiove, Tutta pe’ mme, Reginella e molte altre. Partecipa a quattro edizioni del Festival della Canzone Napoletana vincendo quella del 1970 con Me chiamme ammore di cui è autore della musica.
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Le origini della canzone napoletana
Il mito della canzone napoletana si diffuse anche grazie alla circolazione di volantini illustrati, che riportavano i testi delle canzoni. Fogli volanti prima, e Copielle poi, venivano distribuiti a pagamento o in forma gratuita a tutta la popolazione per dare visibilità agli editori musicali del XIX secolo.